Conoscere la Storia

Le origini di San Marino

Le origini di San Marino si confondono nell’oscurità delle lacune documentarie. Non esistono infatti testimonianze sicure fino al VI secolo (primo documento della storia medievale è la Lettera del monaco Eugippo 511 d.C.), perciò questa prima fase si fonda sull’apporto leggendario. Secondo una tradizione mitologica,  il Monte Titano sarebbe uno dei massi che i giganti (Titani) utilizzarono per ascendere al cielo e detronizzare Giove. 

 

Dal Monasterium al Comune

E’ testimoniata fin da epoca alto-medievale la presenza di un Monasterium, fulcro della vita sociale e religiosa.  Successivamente si avrà il passaggio alla struttura della Plebis (agli albori del X secolo) e poi al Comune (il primo Statuto comunale giunto a noi risale al 1295-1302), che riuscirà a distaccarsi dalla tutela del vescovo del Montefeltro non prima del XIV secolo.

 

La Fondazione della Repubblica

La leggenda fissa la data della fondazione al 3 Settembre 301 d.C., ad opera di un tagliapietre cristiano di nome Marino, proveniente dall’isola di Arbe (in croato Rab). Giunto a Rimini con il conterraneo Leo per il restauro della città danneggiata dalle invasioni barbariche, si rifugiò sul Titano (non si conosce il vero motivo se per sfuggire alle persecuzioni, cui i cristiani erano soggetti, o di sua spontanea volontà).

 

Il Consiglio dei LX

Il secolo XV fu per la Repubblica, secolo di espansione territoriale e di alleanze politiche,  che contribuirono a consolidarne i confini, costantemente in pericolo per le pressioni  dei potentati vicini.  Nel corso del ‘500 ha pieno sviluppo un governo di tipo oligarchico, che vede scoppiare forti contrasti fra le più potenti famiglie aristocratiche; alla fine  del XVI secolo con la pubblicazione di un nuovo Statuto viene sancita apertamente la liquidazione dell’Arengo dei capifamiglia, cui subentra il Consiglio dei LX.


Sant’Agata e il Cardinale Alberoni

Nel 1739 fu scoperta una congiura ai danni del Governo. I sammarinesi si rivolsero alla Santa Sede, che incaricò il Cardinale Alberoni, legato di Romagna di interessarsi al caso. Malgrado il Governo sammarinese non volesse intromissioni, il cardinale decise ugualmente di entrare in Repubblica, portando alcune modifiche all’ordinamento istituzionale.

Le notizie dei soprusi giunsero a Roma e Papa Clemente XII inviò il governatore di Perugia, Monsignor Enriquez, che ristabilì l’ordine. La riconquista dell’indipendenza (1740) fu celebrata con festeggiamenti, che ancora oggi si ripetono ogni anno nel giorno di Sant’Agata: 5 Febbraio. 

 

Napoleone Bonaparte

Periodo difficile al passaggio di Napoleone Bonaparte. L’originale democrazia era stata infatti trasformata in oligarchia, composta dalle famiglie più abbienti, che si tramandavano le cariche per cooptazione cioé da padre in figlio. La Repubblica non fu risparmiata per la risposta moderata data ai francesi quando il generale di Napoleone, Berthier, chiedeva che il vescovo Monsignor Ferretti, rifugiatosi sul Titano, fosse consegnato, altrimenti avrebbe invaso la Repubblica. Tutto si risolse per il meglio e Bonaparte, per dimostrare la propria benevolenza, inviò quintali di foraggio ai sammarinesi. 

 

Giuseppe Garibaldi

In fuga verso Venezia, Giuseppe Garibaldi si rifugiò a San Marino nel luglio 1849. Accolto dal Reggente Domenico Maria Belzoppi, con la garanzia che lo Stato sammarinese non fosse coinvolto negli scontri. Quando le truppe ripartirono per sfuggire agli austriaci, rimase ucciso Ugo Bassi e la compagna dell’Eroe dei due mondi, Anita, morì nelle valli del ravennate. 

 

L’Arengo 

All’inizio del XX secolo l’Arengo riacquista il potere che aveva perduto dopo il Seicento. Dopo ben 300 anni i capifamiglia tornarono a riunirsi il 25 Marzo 1906 nella Pieve, per esprimere la sovranità popolare. Questa data è rimasta nella tradizione come festa civile, che si celebra ogni anno.