Le Tre Torri

La Prima Torre

La Rocca o Guaita

Passando per Contrada dei Magazzeni o dei Fossi si giunge presto all’altitudine di m. 751, da cui è possibile spaziare con lo sguardo nel panorama senza confini. A pianta pentagonale, il nucleo fortificato della prima torre poggia direttamente sulla roccia. Considerata una delle più antiche torri d’Italia (è fatta risalire all’XI secolo) è costituita da una torre centrale e da due ordini di mura: quello esterno, coronato da merli è l’avanzo della cinta difensiva originaria.  Sul piazzaletto antistante la porta d’ingresso, è possibile vedere una scultura di Bruno Marabini ed i cannoni donati alla Repubblica dalla Svizzera nel 1989. Un tempo l’ingresso era sovrastato da uno stemma barocco della Repubblica, trasportato nell’atrio del Palazzo Pubblico. Nel cortile si possono vedere alcuni pezzi di artiglieria: i due cannoni, che ancora oggi sparano a salve nei giorni di festa, sono dono di Vittorio Emanuele III.  Nella cinta interna si trovano la Torre campanaria, probabilmente del XVI secolo, e la Torre della Penna, risalente alla seconda metà del XV. Quando si entra sulla sinistra è possibile vedere la chiesetta dedicata a Santa Barbara, edificata negli anni ‘60 del nostro secolo: di epoca medievale il frontone in pietra che ne sovrasta la porta d’ingresso. Alcune celle della Rocca furono adibite a prigioni fino al 1970.

 

La Seconda Torre

La Cesta o Fratta

Si raggiunge la “penna” più alta del Titano (m. 755), percorrendo gli antichi camminamenti in pietra, scavati a gradinate nella roccia. La torre con forma pentagonale è quattrocentesca, mentre il sopralzo risale al 500.  Le stanze del posto di guardia e del castellano che vi risiedeva sono oggi occupate dal Museo delle armi storiche.  La collezione comprende 700 dei 1550 esemplari di proprietà statale, ordinata secondo un criterio che ne documenta l’evoluzione dal Medioevo alla fine dell’ottocento: corazze, armature maglie d’acciaio, cappelli di ferro ed anche spade, archibugi. 

 

La Terza Torre

Il Montale

A pochi minuti di cammino si trova l’ultima delle tre “penne” che caratterizzano il profilo del Monte.  Non è nota la data della sua costruzione, ma sembra che nel XIII secolo questa torre fosse distaccata dalle altre due, difesa da una triplice cinta muraria costituita da grosse pietre. La terza torre presenta una forma pentagonale senza vie di accesso esterne; ha infatti una sola apertura in alto, ingresso ad una profonda prigione (8 metri), detta “fondo della Torre”.  Fu il baluardo di difesa durante le guerre malatestiane (XV sec.); dal XVI secolo fu abbandonata e solo nel 1935 restaurata.